da AIS Gallura | Apr 14, 2023 | 2022, Laboratori
Dopo le precedenti e positive esperienze con i seminari dedicati alla produzione enologica del Friuli Venezia Giulia, la Delegazione AIS Gallura propone ai suoi associati un altro appuntamento dedicato a questa straordinaria terra di confine, per la precisione ai vini della DOC Friuli Colli Orientali e della DOCG Friuli Colli Orientali Picolit. Giovedì 4 maggio 2023 presso il Museo del Vino a Berchidda, con inizio alle ore 19:30.
A condurre il seminario sarà Matteo Bellotto, originario di Gemona, in provincia di Udine, scrittore e Responsabile Promozione presso il Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo e presso il Consorzio delle DOC – FVG.
Ecco l’elenco completo delle etichette in degustazione:

- Friuli Colli Orientali Ribolla Gialla Doc 2021 – Monviert
- Friuli Colli Orientali Pinot Grigio Doc 2021 – Valchiarò
- Friuli Colli Orientali Friulano Doc San Pietro 2021 – I Clivi
- Friuli Colli Orientali Schioppettino di Prepotto Doc 2019 – Marinig di Marinig Valerio
- Friuli Colli Orientali Refosco dal Peduncolo Rosso Doc 2016 – Stroppolatini
- Friuli Colli Orientali del Friuli Picolit Docg 2015 – Valentino Bitussi
Al termine del seminario verrà offerto l’assaggio di due prodotti dell’agroalimentare friulano come il prosciutto San Daniele e il formaggio Montasio, proposto in due diverse stagionature.

ais.gallura@gmail.com
Sommelier Attilia Medda 339 1253000
Dettagli Evento
- Data: Giovedì 4 maggio 2023
- Relatore: Matteo Bellotto e Degustatori AIS Sardegna
- Sede: BERCHIDDA PRESSO IL MUSEO DEL VINO (via Gian Giorgio Casu n.5)
- Orario: 19:30
- Contributo Soci: € 25,00 (in regola con l’ultima quota associativa 2023)
- Posti disponibili: max 42
- Scadenza iscrizioni: fino ad esaurimento posti ed entro il 1 maggio 2023
- Disdetta iscrizioni: Se dopo la prenotazione l’iscritto fosse impossibilitato a partecipare dovrà darne avviso all’organizzazione tempestivamente e comunque entro le 48 ore precedenti il seminario. La mancata presentazione o la disdetta a meno di 48 ore dall’inizio dell’evento non daranno diritto al rimborso.
- Lista d’attesa: All’esaurirsi dei posti, gli iscritti saranno inseriti in lista d’attesa e contattati secondo l’ordine di iscrizione non appena si dovessero liberare dei posti.
- Bicchieri da degustazione: i partecipanti dovranno dotarsi della valigetta con i bicchieri.

da AIS Oristano | Apr 14, 2023 | 2022, Laboratori
Dopo le precedenti e positive esperienze con i seminari dedicati alla produzione enologica del Friuli Venezia Giulia, la Delegazione AIS Oristano propone ai suoi associati un altro appuntamento dedicato a questa straordinaria terra di confine, per la precisione ai vini della DOC Friuli Colli Orientali. Venerdì 5 maggio 2023 presso l’Hotel Mariano IV – Piazza Mariano, 50 – 09170 Oristano – ingresso Via Mariano IV, con inizio alle ore 20:00.
A condurre il seminario sarà Matteo Bellotto, originario di Gemona, in provincia di Udine, scrittore e Responsabile Promozione presso il Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo e presso il Consorzio delle DOC – FVG e ai Degustatori AIS Sardegna.
Ecco l’elenco completo delle etichette in degustazione:

- Friuli Colli Orientali Bianco Doc Biancosesto 2021 – Tunella
- Friuli Colli Orientali Friulano Doc 2019 – Marina Danieli
- Friuli Colli Orientali Sauvignon Doc 2021 – Arzenton Maurizio
- Friuli Colli Orientali Schioppettino di Prepotto Doc 2020 – Sirch
- Friuli Colli Orientali Pignolo Doc 2018 – Vie D’Alt
- Friuli Colli Orientali Verduzzo Friulano Doc Tore delle Signore 2021 – Conte D’Attimis – Maniago
Al termine del seminario verrà offerto l’assaggio di due prodotti dell’agroalimentare friulano come il prosciutto San Daniele e il formaggio Montasio, proposto in due diverse stagionature.

oristano@ais-sardegna.it
Sommelier Alessandro Benini 348 2887662
Dettagli Evento
- Data: Venerdì 5 maggio 2023
- Relatore: Matteo Bellotto e Degustatori AIS Sardegna
- Sede: Hotel Mariano IV – Piazza Mariano, 50 – 09170 Oristano – ingresso Via Mariano IV
- Orario: 20:00
- Contributo Soci: € 25,00 (in regola con l’ultima quota associativa 2023)
- Posti disponibili: max 45
- Scadenza iscrizioni: fino ad esaurimento posti ed entro il 2 maggio 2023
- Disdetta iscrizioni: Se dopo la prenotazione l’iscritto fosse impossibilitato a partecipare dovrà darne avviso all’organizzazione tempestivamente e comunque entro le 48 ore precedenti il seminario. La mancata presentazione o la disdetta a meno di 48 ore dall’inizio dell’evento non daranno diritto al rimborso.
- Lista d’attesa: All’esaurirsi dei posti, gli iscritti saranno inseriti in lista d’attesa e contattati secondo l’ordine di iscrizione non appena si dovessero liberare dei posti.
- Bicchieri da degustazione: i partecipanti dovranno dotarsi della valigetta con i bicchieri.

da AIS Sardegna | Mag 18, 2022 | 2022, Laboratori
Dopo le precedenti e positive esperienze con i seminari dedicati alla produzione enologica del Friuli Venezia Giulia, la Sezione Territoriale AIS Sardegna propone ai suoi associati un altro imperdibile appuntamento dedicato a questa straordinaria terra di confine, per la precisione ai vini della DOC Friuli Colli Orientali e della DOCG Friuli Colli Orientali Picolit. Il seminario, intitolato Gli accenti del vino – Le molteplici espressioni delle DO Friuli Colli Orientali, si terrà sabato 28 maggio 2022 a Sassari, presso l’Hotel Grazia Deledda (Viale Dante 47, Sassari), con inizio alle ore 19:00.
A condurre il seminario sarà Matteo Bellotto, originario di Gemona, in provincia di Udine, scrittore e Responsabile Promozione presso il Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo e presso il Consorzio delle DOC – FVG.
Il seminario si articolerà in una prima parte in cui verrà descritto il meticoloso lavoro dei tecnici del Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo nello studio approfondito e nella mappatura delle singole vigne, con l’analisi dettagliata delle caratteristiche geologiche e pedoclimatiche. Un’operazione su larga scala, di altissimo livello scientifico-divulgativo, che fornisce uno strumento indispensabile per la crescita qualitativa della produzione vitivinicola e, con il ricchissimo materiale illustrativo raccolto, che verrà proiettato durante la serata, uno straordinario mezzo narrativo per raccontare i territori della DOC Friuli Colli Orientali e della DOCG Friuli Colli Orientali Picolit. Un mosaico di peculiari connotazioni territoriali che troverà riscontro, durante la seconda parte del seminario, nelle diverse espressioni dei sei vini che saranno proposti in degustazione.
Ecco l’elenco completo delle etichette in degustazione:
Friuli Colli Orientali Ribolla Gialla Doc 2020 – Valerio Marinig
Friuli Colli Orientali Friulano Doc 2020 – Cornium
Friuli Colli Orientali Bianco Doc Ronco Broilo 2015 – Conte D’Attimis Maniago
Friuli Colli Orientali Schioppettino di Prepotto Doc 2019 – Sirch
Friuli Colli Orientali Refosco dal peduncolo rosso Doc 2019 – Scubla
Friuli Colli Orientali Picolit Docg 2017 – Dri Roncat
Al termine del seminario verrà offerto l’assaggio di due illustri prodotti dell’agroalimentare friulano come il prosciutto San Daniele e il formaggio Montasio, proposto in due diverse stagionature.
segreteria@ais-sardegna.it
Sommelier Franco Melis 349 0683997
sassari@ais-sardegna.it
Sommelier Luisa Teatini 347 2264893
Dettagli Evento
- Data: sabato 28 maggio 2022
- Relatore: Matteo Bellotto
- Sede: Hotel Grazia Deledda – Viale Dante, 47, 07100 Sassari
- Orario: 19:00
- Contributo Soci: € 25,00 (in regola con l’ultima quota associativa)
- Quota partecipazione non soci: € 35,00 (nei limiti della disponibilità della sala)
- Posti disponibili: max 55
- Scadenza iscrizioni: fino ad esaurimento posti ed entro il 26 maggio 2022
- Disdetta iscrizioni: Se dopo la prenotazione l’iscritto fosse impossibilitato a partecipare dovrà darne avviso all’organizzazione tempestivamente e comunque entro le 48 ore precedenti il seminario. La mancata presentazione o la disdetta a meno di 48 ore dall’inizio dell’evento non daranno diritto al rimborso.
- Lista d’attesa: All’esaurirsi dei posti, gli iscritti saranno inseriti in lista d’attesa e contattati secondo l’ordine di iscrizione non appena si dovessero liberare dei posti.
- Bicchieri da degustazione: i partecipanti dovranno dotarsi della valigetta con i bicchieri.
- Avvertenza: l’accesso al seminario sarà consentito soltanto agli iscritti, nel pieno rispetto delle prescrizioni anti-Covid, tra le quali l’uso della mascherina FFP2.

da Antonio Massaiu - Delegazione Nuoro | Mar 19, 2021 | 2021, Letto per voi
Ho conosciuto Matteo Bellotto qualche anno fa a Sassari in occasione del Collio Day. Ero stato invitato, insieme ad altri colleghi sommelier, per condurre alcune degustazioni di vini provenienti da quel magnifico scrigno vitivinicolo del nord-est, il Collio goriziano, mentre Matteo era stato designato dal Consorzio dei vini del Collio quale ambasciatore di quel territorio “bello e dannato”; bello per il suo fascino e le sue attrattive naturali, dannato perché a lungo conteso durante le guerre mondiali che ne hanno segnato in maniera indelebile i luoghi e la memoria.
Profondo conoscitore della sua terra, degli usi e costumi locali, dei vini e dei prodotti tipici, rimasi affascinato dalla innata propensione al racconto di Matteo; la sua narrazione era agile, particolareggiata e accattivante; era capace di catalizzare l’attenzione dell’uditorio e di scandire sapientemente il ritmo della serata alternando lo storytelling coi vari momenti di degustazione.
Questa sua attitudine narrativa la ho ritrovata nel suo libro “Storie di vino e di Friuli Venezia Giulia” (Edizioni Biblioteca dell’Immagine, pagg. 191, € 12,00), pubblicato qualche tempo dopo, a maggio del 2019.
Nonostante il titolo, non si tratta di un libro sul vino!

È una raccolta di racconti, di storie locali; un testo in formato tascabile che ha la capacità di catapultarti nelle vie, nelle vigne e nelle osterie di quei borghi di confine. Ti senti immerso in queste piccole storie di paese, ti sembra quasi di vedere i personaggi materializzarsi, fino a immedesimarti come inconsapevole testimone tra i presenti.
Il vino non è il protagonista assoluto. Talvolta si prende il centro della scena; altre volte è un comprimario; più spesso gioca il ruolo della comparsa. Eppure c’è sempre; è una presenza costante; una sorta di filo conduttore della narrazione che si dipana portando all’attenzione del lettore piccole storie quotidiane.
La cosa che mi ha veramente colpito è che molte di queste vicende mi sembrava di averle già sentite in passato o addirittura di averle vissute, una sorta di déjà vu; non per mancanza di originalità, ma perché racconti di questo tipo si sentono nei bar, nelle osterie e nelle cantine di ogni paese che ha una tradizione di produzione vitivinicola; ogni villaggio ha il suo “scemo”, il suo ubriacone, quello che si è rovinato per stare appresso al bottiglione, quello che inseguendo un sogno ha investito tutto quello che aveva in una grande vigna e ha fatto fiasco fallendo inesorabilmente. Vi sono anche le storie di successo e di emancipazione di chi è riuscito a realizzare il suo sogno, di chi è emigrato ed è tornato ricco, ma anche di chi non è più tornato. Ci sono storie di donne che non hanno mai lasciato il proprio paese per coltivare un amore difficile e quelle di altre che invece, proprio attraverso la produzione del vino, “un lavoro da maschi”, sono diventate imprenditrici affermate portando avanti progetti ambiziosi e realizzandoli.
Ogni lettore troverà un racconto parallelo al proprio vissuto o avrà questa sensazione che lo porterà a correre velocemente da un brano all’altro.
Vorrei suggerire in abbinamento un vino per ogni racconto, anzi, il vino citato in coda a ogni racconto, ma con questa facilità di lettura il rischio è di arrivare a fine serata completamente ubriachi.
Buona lettura!
da Antonio Massaiu - Delegazione Nuoro | Mar 28, 2020 | 2020, Letto per voi
C’è stato un tempo nella mia breve vita da sommelier in cui la mia attenzione è stata catturata dagli Orange Wine. Questi vini così diversi, così insoliti e fuori dagli schemi, hanno avuto su di me un potere catalizzatore, quasi ammaliatore; forse per quel gioco di contrasti e di ossimori degustativi che in qualche modo metteva in discussione quanto avevo imparato nei corsi e maturato con innumerevoli sessioni di degustazione. Le mie competenze sono state scosse fin dalle fondamenta; i miei riferimenti sensoriali e le mie certezze sono stati in qualche modo disorientati da questo nuovo, o meglio rinnovato, modo di intendere il vino. I vini macerati o macerativi hanno infatti qualcosa che, nella loro stranezza e nella loro imprecisione, li rende affascinanti.
In quel periodo ho investito tempo e risorse per approfondire le mie conoscenze e il mio bagaglio esperienziale, culturale e sensoriale, mettendomi alla ricerca di libri, articoli, storie e vini che mi aiutassero a costruire una nuova competenza. Purtroppo le buone intenzioni si sono scontrate con una rocciosa aridità informativa e con una certa idea preconcetta che, salvo rare eccezioni, considerava questi vini un po’ dozzinali, privi di finezza e qualità, tecnicamente comuni.
Non soddisfatto e con la caparbietà che mi contraddistingue ho iniziato il mio lavoro di ricerca finché mi sono imbattuto in un libretto dal titolo Vini macerati nati in FVG ora conquistano il mondo, scritto da Mauro Nalato e pubblicato Chiandetti Editore. Trovarlo non è stato facile; averlo ancora meno! Infatti, benché fosse presente nel catalogo della piccola casa editrice, non era disponibile sul loro e-shop e in nessun altro sito e-commerce; ho dovuto scrivere all’editore per riuscire a farmene spedire una copia a un costo tutto sommato onesto.
Non so se sia il primo lavoro editoriale che parla di Orange Wine a essere stato pubblicato; sicuramente però è stato il primo a trattarli in maniera monotematica (per chi fosse interessato, altri lavori sull’argomento sono il libro “Cuore di Pietra – Un viaggio nell’anima dei vini del Carso” di Federico Alessio, Hammerle Editori; il film “Skin Contact: Development of an Orange Taste” girato da Laura Michelon e Mike Hopkins per Bottled Films; il libro “Amber Revolution – How the world learned to love Orange Wines” di Simon J Woolf, già recensito per questa rubrica).
Il lavoro di Nalato è un booklet molto agile, si legge veramente in qualche ora, e ha il pregio di aver rotto il caotico silenzio che avvolgeva di mistero il mondo degli Orange Wine. Una selezione di produttori di primissimo livello di cui ci racconta la storia e la filosofia produttiva, il pensiero e i principi a cui si ispirano. Chi sono i protagonisti di queste storie?
Josko Gravner il capo fila, il maestro, l’ispiratore; uno che faceva vini strepitosi e si è completamente convertito a questo nuovo stile senza perdere il vertice dell’eccellenza e raccogliendo molti proseliti. Damijan Podversic, uno dei suoi discepoli migliori, che ha saputo re-interpretarne gli insegnamenti. Stanko Radikon, uno dei precursori; con Gravner il primo a sperimentare e imbottigliare. La Castellada di Nicolò Bensa di Oslavia, uno che si è aggiunto quasi subito al primo gruppo di rivoluzionari. Dario Prinčič, anche lui di Oslavia e componente del manipolo di sognatori che ha seguito Gravner sin dall’inizio. Valter Mlečnik, sloveno, uno dei primi seguaci del maestro oltre confine; Matej e Kristina Skerlj, giovani rappresentanti del Carso triestino ammaliati dallo stile macerativo. Benjamin Zidarich di Prepotto, il produttore che ha scavato la cantina nella roccia del Carso per esaltare i vini nati proprio in quell’ambiente. Ronco Severo di Stefano Novello, l’unico non goriziano o sloveno ad aver iniziato a sperimentare i macerati già da tempo. Infine Roberto Bacchetti, con le sue Vigne del Malina di Orzano, che coi vini vegani si è spinto anche oltre i rigidi dettami gravneriani.
Tutti accomunati da un sentire etico-ecologico della produzione; in vigna solo vitigni autoctoni (almeno per la maggior parte di loro), i prodotti di sintesi sono banditi, l’irrigazione non viene usata, si aspetta la piena maturazione del frutto prima della raccolta, si permette che la natura faccia il suo corso; anche durante la vinificazione, solo lieviti spontanei, nessuna filtrazione e minimi interventi a perturbare il lavoro della natura. Il tempo e l’ambiente segnano il carattere dei vini.
Il libro raccoglie anche altri contributi che arricchiscono il testo fornendo una situazione dettagliata e aggiornata dell’impatto dei vini macerativi sul mercato del vino, sul mondo della ristorazione e il consistente ritorno d’immagine per le aree di produzione. Non c’è da meravigliarsi se oggi sono in tanti a cimentarsi con questa filosofia di coltivazione e soprattutto con questo stile produttivo.
Buona lettura!