Come il vino ti cambia la vita – Storie di rinascita, coraggio e ritorno alla terra

Come il vino ti cambia la vita – Storie di rinascita, coraggio e ritorno alla terra

La forzata segregazione casalinga, legata al prolungarsi della serrata imposta dalla pandemia del COVID-19, ha costretto tutti a trovarsi qualcosa da fare. Chi era solito vivere i periodi di vacanza tra viaggi, visite ai parenti, estenuanti pranzi familiari ha dovuto adattarsi alla nuova realtà che ha portato grande insicurezza e diffidenza e conseguentemente ha imposto una socialità limitata.

Spesso mi è venuto da dire: “per fortuna che c’è internet”, ma ancor di più “grazie a Dio ci sono i libri!”. Libri che si accumulavano in casa, a cui non avevo ancora dato un sguardo, si sono meritati il loro momento d’attenzione. Uno di questi mi era stato donato da un amico all’inizio dell’estate scorsa e lo avevo lasciato un po’ da parte con la solita scusa “poi lo leggo”, ma passava puntualmente al fondo della pila che avevo preparato sulla scrivania. Diciamo che non era ancora il momento.

Un giorno mi accosto alla scrivania per iniziare una nuova lettura e inizio a smontare la piccola catasta di titoli fino a trovare quello che richiama la mia attenzione: “Come il vino ti cambia la vita – Storie di rinascita, coraggio e ritorno alla terra” di Laura Donadoni, Cairo editore. Inizio a leggere la prefazione di Oscar Farinetti e mi ritrovo coinvolto in una serie di racconti, di storie che catalizzano il tuo interesse, destano curiosità e ti trattengono assorto nella lettura. Storie di persone, di vini e di vitigni; come tutti i libri sul vino, ma con la loro singolare unicità.

Laura Donadoni esordisce con la sua personale storia e il suo coinvolgimento, casuale ma non troppo, nello sfaccettato mondo del vino. Vicende private che malgrado le intenzioni dei protagonisti diventano pubbliche e impattano in maniera devastante sul proprio vissuto. La decisione di cambiare vita, di sradicarsi per mettere radici altrove nella speranza di un futuro migliore, la crisi profonda che origina nuove opportunità e poi porta al successo.

Le storie che seguono sono particolari, costruite sul binomio uomo-vitigno (uomo inteso nella sua accezione più ampia, comprendente l’universo maschile e quello femminile); racconti tutti orientati alla realizzazione di sogni, chiusi nel cassetto di ognuno dei protagonisti, animati dal desiderio e dall’intento di creare qualcosa di nuovo rimanendo indissolubilmente legati al proprio passato.

Così prende vita Venissa, il sogno di Gianluca Bisol, affermato produttore di Prosecco che aspira a salvare dall’estinzione il dorona, vitigno lagunare, combattendo una lotta impari con le maree e con l’acqua alta. Albino Armani è, invece, il viticoltore protagonista del recupero di un vitigno abbandonato, il casetta o foja tonda, col quale si adopera per restituire l’identità rubata di un territorio attraverso la propria denominazione, la DOC Terra dei Forti.

C’è poi la instancabile ricerca dell’identità del vitigno misterioso, coltivato in Toscana nelle vecchie vigne di famiglia da Leonardo Becconcini. Selezionato in vigna per la migliore qualità del prodotto, un vino originariamente chiamato “X” per la sua incognita provenienza; solo con l’impiego di strumenti moderni e con l’analisi del DNA si è riusciti a risolvere il mistero di questo vitigno e ad attribuirgli il giusto nome. Segue “Grappolo”, il sogno di Claudio Quarta, affermato imprenditore che ha deciso di tornare nella sua terra e dedicarsi alla produzione di vino, e come un grappolo è composto di acini, è formato da diverse cantine orientate alla riscoperta di vitigni autoctoni per produrre vini legati al territorio.

Non mancano le storie al femminile. Elisa Dilavanzo che rinuncia a una carriera da miss e soubrette televisiva per costruire un sogno, Maeli, tutto centrato sul moscato giallo con l’intento di restituire dignità e lustro a un vino bistrattato e sottostimato. Poi Elena Fucci che per “salvare la propria casa” inizia a produrre il suo “Titolo”, un Aglianico del Vulture oggi molto apprezzato che ha destato nuovo interesse per il vitigno e per quell’aerea produttiva.

Belle storie da leggere e da raccontare, nonostante alcuni ingenerosi attacchi al libro e alla sua autrice. Non è un testo tecnico sulla degustazione o sulle pratiche produttive, non ha questa pretesa; è un libro che vuole intrattenere il lettore, mettendo al centro personaggi e piccole storie singolari che rendono il mondo del vino affascinante e ricco di cose da scoprire e, che per questo motivo, meritano di essere raccontate.

Buona lettura!