Per il periodo pasquale, alcuni birrifici usano produrre delle birre dedicate appunto a questa festività. L’usanza, anche se di entità inferiore al periodo natalizio, è diffusa soprattutto in Belgio, Scandinavia e in generale in nord Europa.
Per il periodo pasquale, alcuni birrifici usano produrre delle birre dedicate appunto a questa festività. L’usanza, anche se di entità inferiore al periodo natalizio, è diffusa soprattutto in Belgio, Scandinavia e in generale in nord Europa.
La tradizione e un po’ la leggenda raccontano di antiche usanze riconducibili alla storia monastica medievale. I monaci, infatti, costretti alla rigorosa osservanza del digiuno nei 40 giorni precedenti la Pasqua, usavano consumare birre primaverili piuttosto corpose secondo il principio per cui “liquidum non frangit ieiunium” (i liquidi non rompono il digiuno).
Nel panorama, peraltro non fitto, di queste particolari produzioni stagionali, spicca l’originalità della Fastenbier dell’antico birrificio Schlenkerla di Bamberga, noto per la tradizionale produzione di birre affumicate (rauchbier). Anche la Fastenbier fa parte di questa tipologia, ma, rispetto alla produzione classica, è prodotta con una percentuale di malti non affumicati, ovviamente a bassa fermentazione, con un lungo periodo di maturazione nelle cantine sotterranee del birrificio. Viene poi messa in commercio unicamente nel periodo dal Mercoledì delle Ceneri alla Pasqua.
Habillage in perfetto stile Schlenkerla, riporta in etichetta la pomposa dicitura “Cerevisia Quadragesimae” e l’indicazione dell’annata della cotta in numeri romani; il grado alcolico è di 5,5 %vol.
Si presenta con un colore ambrato molto scuro, ma che in trasparenza denota una venatura rossa intensa e vivace. La schiuma è compatta, particolarmente aderente al bicchiere e decisamente persistente, con un colore che vira al crema. Il naso è subito pervaso dai classici profumi affumicati, che rievocano speck, torrefazione e malto tostato. Non manca un sottofondo erbaceo e resinoso del luppolo. In bocca si percepisce subito un carattere deciso e ricco, con una fine carbonatazione; l’ingresso è dolce da malto e caramello, leggermente tostato e con retrogusto e sensazioni retro nasali decisamente legati all’affumicato. Ricca e di corpo, ma tutt’altro che stucchevole, questa birra rivela in chiusura una piacevole nota amara del luppolo che accompagna il finale e la rende pronta al sorso successivo.
Pur battezzata come “birra del digiuno” (Fasten Bier), si presta ad abbinamenti con carni, possibilmente di maiale, in umido e con i classici salumi della tradizione bavarese.