Cannonau di Sardegna DOC “Pensamentu”

Cannonau di Sardegna DOC “Pensamentu”

da | 10 Dic, 2014

Spesso, da più parti, capita di sentire lamentele varie sulla cosiddetta “fuga di cervelli”. Bene, oggi parliamo di un caso molto particolare: due sorelle, Laura e Delia Fiori, che studiano e si formano brillantemente all’estero per poi tornare a casa e creare l’azienda Sorres (sorelle), in cui il bagaglio di conoscenze e di esperienze maturate oltreconfine (ma anche nella penisola) consente di proseguire in chiave moderna e razionale la lunga attività di vignaiolo del padre Nicolino (e, prima ancora, dal nonno).

Passato e futuro che si integrano alla perfezione dando vita ad un presente che già sta regalando le prime soddisfazioni, frutto di grande impegno e incessante lavoro.

Il vigneto aziendale si trova nelle campagne di Sennori, in Romangia, terra storicamente vocata per la coltivazione della vite, ad un’altitudine tra i 250 e 350 metri sul livello del mare.

Tra i filari, per adesso, dimorano giovanissime piante (tra i cinque e i dieci anni) di Cannonau e Merlot ma è già in progetto l’estensione del vigneto con l’impianto di Vermentino, Cagnulari e Moscato.

Il lavoro in vigna riflette la scelta di un’agricoltura sostenibile, per cui sono banditi insetticidi e diserbanti, gli interventi a tutela della vigna prevedono solo l’utilizzo dei principi attivi consentiti dal disciplinare per la produzione integrata predisposto dall’amministrazione regionale. Rese per ettaro molto basse (al massimo 70 quintali) garantiscono la qualità della materia prima che poi, in cantina, è sottoposta alle sapienti cure dell’esperto enologo Dino Addis.

Nel 2014 viene battezzato il primo imbottigliamento, il Cannonau di Sardegna 2013 “Pensamentu” (pensiero), che prende il nome da una poesia che alcuni amici di famiglia hanno dedicato a questo vino.

Il “Pensamentu” 2013 si presenta nel bicchiere con uno scintillante manto rubino, vivace e luminoso, e intriga fin da subito con un bouquet di frutta rossa e macchia mediterranea. Le successive olfazioni regalano una delicata speziatura piccante e una sorprendente mineralità. L’ingresso in bocca è deciso, l’alcol (14,5%) si fa sentire, ma arriva subito una sferzata di acidità a riportare il tutto sui binari dell’equilibrio. Una bella sapidità e tannini non invadenti, uniti ad una insinuante morbidezza glicerica, rendono dinamico l’assaggio che porta ad un finale di buona e gradevole persistenza in cui frutta e spezie si fanno nuovamente sentire.

Un cannonau in purezza affinato in acciaio con tanta vita davanti a sé, ma già apprezzabile nei suoi caratteri giovanili, capace di sposarsi al meglio con primi piatti al ragù di carne e formaggi semi- stagionati.

Un bell’esempio di “cannonau costiero”, ulteriore dimostrazione delle multiformi espressioni qualitative di questo nobile vitigno nei variegati terroir isolani, argomento trattato in maniera dettagliata nel recente convegno organizzato a Milis da AIS Sardegna.