Atha Ruja – Ritorno alle origini

Atha Ruja – Ritorno alle origini

da | 22 Dic, 2014

È così che, in una bella e fredda mattinata, ci siamo ritrovati tutti a Dorgali per dirigerci verso le tenute dell’azienda Poderi Atha Ruja. Immersi in un paesaggio bucolico Pietro Pittalis e la moglie Annita Salis ci hanno accolto per raccontare la storia della loro azienda, spiegare la filosofia produttiva e proporre i loro prodotti in degustazione.

Il delegato AIS di Nuoro, Francesco Deriu, al termine di un lungo ciclo formativo, ha voluto organizzare una giornata speciale per la consegna degli attesti ai neo-sommelier. Il principale obiettivo da conseguire era quello di mettere in contatto le diverse leve di sommelier formate nel corso degli anni e favorire la conoscenza reciproca, consentendo la costituzione di un gruppo forte e coeso in seno alla Delegazione AIS Nuoro. L’occasione più opportuna si è presentata nella giornata di domenica 14 dicembre 2014, per la presenza a Dorgali dell’intero Consiglio Direttivo Regionale che, per volere del Presidente Roberto Dessanti, si riunirà periodicamente in maniera itinerante visitando tutte le delegazioni. Si è pensato quindi di organizzare una visita ad una azienda vitivinicola locale, mentre i delegati riuniti a consesso assolvevano i vari adempimenti che il loro mandato impone, per poi ritrovarsi a metà giornata per la cerimonia di consegna dei diplomi e per il pranzo.

Atha Ruja - Ritorno alle origini

È così che, in una bella e fredda mattinata, ci siamo ritrovati tutti a Dorgali per dirigerci verso le tenute dell’azienda Poderi Atha Ruja. Ci siamo addentrati nella valle di Oddoene per giungere presso un candido casolare rurale, immerso tra le vigne e al centro di uno splendido paesaggio. Le vigne infatti giacciono all’interno di una dolina calcarea delimitata da un lato dal Supramonte e dall’altro dalle pendici del monte Tuluj. Il territorio è costituito dal disfacimento granitico che l’erosione del tempo ha portato a valle e sono delimitate, nel lato che declina dal Supramonte, da una falesia di calcare rossastro. È proprio questo “Margine Rosso” che delimita la valle di Oddoene ad aver dato il nome all’azienda: “Atha Ruja”.

Immersi in questo paesaggio bucolico Pietro Pittalis e la moglie Annita Salis ci hanno accolto per raccontare la storia della loro azienda, spiegare la filosofia produttiva e proporre i loro prodotti in degustazione. Pietro ed Annita sono degli affermati professionisti nei rispettivi ambiti professionali. Lui imprenditore, medico condotto lei, provenienti entrambi da famiglie di estrazione contadina, dopo essersi applicati a lungo negli studi e nell’avvio delle rispettive attività professionali, hanno sentito il bisogno di ritornare alle origini, tra la terra e le viti, cogliendo l’opportunità di rivivere tra i profumi e i colori che erano stati loro fedeli compagni d’infanzia.

Da questa intima esigenza e da una profonda passione nasce nei primi anni ‘90 l’azienda ATHA RUJA; nasce attraverso un progetto che ha visto i due fondatori impegnati in un grande sforzo imprenditoriale che li ha portati a scegliere un compagno di viaggio che ha avuto notevole importanza nel conseguimento dei vari obiettivi produttivi: il dott. Marco Bernabei, l’enologo dell’azienda, ormai considerato un membro aggiunto della famiglia.

Sotto la guida del giovane enologo, figlio del grande Franco Bernabei, il progetto ha preso corpo attraverso un approfondito studio dei suoli, volto a conoscerne i caratteri geologici e litologici, necessario per definire la scelta dei portainnesti più adatti per ogni singola parcella. Successivamente si è provveduto alla scelta degli innesti, ricorrendo a piante-madri scelte, per vigore e qualità, tra le vigne più antiche dell’areale dorgalese. La vigna è per la maggior parte impiantata a cannonau, il vitigno tradizionale da queste parti; il vitigno secondario è il carignano, scelto per l’adattabilità alle caratteristiche dei suoli presenti nella valle di Oddoene ed importato dal Sulcis, ove è stato selezionato con gli stessi criteri applicati al cannonau. Infine è stata innestata una piccola parte a bovale sardo, il muristellu, vitigno presente da tempo immemore nelle vigne dorgalesi, cui veniva tributato il nome di “cannonau mandrone”, il cannonau pigro, per le difficoltà di coltivazione. Le viti sono in parte allevate ad alberello, con ceppi che superano i cinquant’anni di età nella parte più vecchia della vigna; mentre la vigna nuova è impostata a cordone speronato, con un sesto d’impianto di circa sei mila piante per ettaro.

Atha Ruja - Ritorno alle origini

Le rese sono autolimitate con un oculato diradamento che garantisce una produzione non superiore ai cinquanta quintali per ettaro. Il progetto ha anche previsto la preparazione di una cantina, con l’acquisizione dei necessari equipaggiamenti per la vinificazione e la creazione di una bottaia dotata di nuove botti, principalmente barrique e tonneau di rovere francese con diversi gradi di tostatura del legno, opportunamente scelte per lo stile di vino che si intendeva produrre.

Poi c’è voluto tanto lavoro e dedizione! Solo nel 2006, infatti, si è avuto il primo millesimo produttivo con il primo imbottigliamento e la soddisfazione di vedere tanti sforzi premiati con la produzione dei primi frutti.

Da allora l’azienda ne ha fatta di strada, ha faticato per farsi conoscere ed apprezzare, ma oggi vanta una consolidata produzione (circa 20000 bottiglie da poco più di 5 Ha di vigna), con una linea costituita da diverse etichette di qualità che rivelano l’anima “rossista” di Atha Ruja.

Tuttavia la filosofia produttiva è rimasta immutata: “il vino non è destinato solo al corpo, ma anche allo spirito. Il vino significa prima di tutto amicizia, ospitalità, comunicazione, immaginazione. Il vino è sempre un racconto. Un racconto di eventi atmosferici, di attese di pioggia, di trepidazioni, di speranze, di fatiche, di paesaggi, di storie ora liete ora tristi, di rievocazioni di persone che, dentro questi racconti, continuano a vivere per sempre”. Secondo Pietro ed Annita “un grande vino nasce prima di tutto dalla passione per il proprio lavoro, vera ragione per guidare l’intuito e il talento necessari al conseguimento di obiettivi di eccellenza”. È applicando queste semplici regole che con i loro collaboratori si avviano tra i filari per seguire i lavori in vigna, cercando di comprenderne lo stato e di carpirne le esigenze colturali, con gli occhi sempre vigili e le mani sempre pronte ad intervenire in tutte le fasi con potature, cimature, diradamenti nella fase di invaiatura e, infine, nella vendemmia, operata solo manualmente, nelle ore più fresche della giornata. Poi c’è il lavoro in cantina, l’attesa trepidante per la partenza della fermentazione, la fatica dello svinamento e dei ripetuti travasi; poi i primi assaggi che rivelano gradualmente i caratteri di un nuovo millesimo che matura nel cuore ligneo delle botti.

Raccontando tutto ciò con trasporto e passione, Pietro ed Annita ci hanno voluto portare in vigna “dove nascono i loro vini” e, accompagnati dalle nuove leve Manuela ed Eugenio (mancava solo un componente della famiglia: Teresa), ci hanno invitato ad accostarci per iniziare la degustazione.

Atha Ruja - Ritorno alle origini

La degustazione

Rosso DOC Cannonau di Sardegna, VIGNA SORELLA 2013.

L’ultimo nato tra prodotti Atha Ruja è un cannonau elaborato in acciaio; limpido, dal colore rosso rubino, non molto carico, che conserva evidenti riflessi violacei, di buona consistenza. Al naso si rivela immediato e pulito, con tipici sentori secondari centrati sul frutto e sui fiori, che ricordano i piccoli frutti rossi (ciliegia e mirto su tutti) e le rose, con cenni di macchia mediterranea (lentisco e mirto). Al gusto è coerente: secco, caldo e morbido; presenta una buona freschezza, tannini discreti e morbidi e una buona sapidità. Vino giovane, ben equilibrato, di una splendida bevibilità, idoneo ad accompagnare affettati misti, primi con sughi, anche di carne, non molto elaborati e formaggi semi stagionati.

Rosso DOC Cannonau di Sardegna, ATHA RUJA 2011.

Il cannonau tradizionale di Atha Ruja matura in tonneau di rovere francese per un periodo di 12 mesi. Si presenta limpido, con colore rosso rubino vivace e semitrasparente, con leggeri riflessi granato. La rotazione del calice evidenzia buona consistenza con archetti abbastanza ravvicinati e lacrime che scorrono lentamente lungo le pareti del bicchiere. All’esame olfattivo è intenso con evidenti sentori di frutti a bacca scura (marasca, mora, mirto) e legni balsamici della macchia mediterranea, ancora il mirto ed il lentisco. Seguono sentori di piante officinali (rosmarino), note di grafite e lievi percezioni di spezie dolci. Al palato si mostra secco, caldo e morbido, conserva una bella freschezza, accompagnata da buona trama tannica ed una ben percettibile sapidità. Da provare in abbinamento con gli arrosti della cucina tipica sarda, maialino ed agnello su tutti!

Rosso DOC Cannonau di Sardegna, ATHA RUJA 2007.

Il produttore ci ha voluto proporre il cannonau tradizionale di Atha Ruja a distanza di qualche anno dalla vendemmia per permetterci di comprendere come invecchia il suo vino. È interessante vedere i cambiamenti che subisce col passare del tempo: pur rimanendo limpido, il colore è virato verso il granato pieno, un po’ scarico e semi trasparente, ma di buona vivacità. La consistenza rimane buona. Al naso i profumi cambiano con evidente terziarizzazione; si percepiscono sentori di frutta in confettura, le note tostate del tabacco, cui si aggiungono le tipiche note balsamiche delle bacche di lentisco e quelli minerali della grafite. Al gusto si presenta più morbido del fratello più giovane, ma ancora integro e piacevole; la vita di questo vino non è conclusa e potrebbe ancora dare qualche soddisfazione nei prossimi anni.

Rosso DOC Cannonau di Sardegna Riserva, KUENTU 2009.

Questa riserva di cannonau nasce da una attenta selezione delle uve prodotte dai ceppi della parte più vecchia della vigna. Il vino viene maturato in barrique di rovere francese per un periodo di 24 mesi. L’esame visivo evidenzia un vino limpido, di un colore rosso rubino vivo e profondo, con una consistenza importante. L’impatto olfattivo è intenso e complesso con un susseguirsi di profumi tipici che dai piccoli frutti rossi spaziano alle erbe aromatiche, alla liquirizia per chiudere con le spezie e le note tostate. L’ingresso in bocca è morbido e caldo e rivela una struttura importante con una trama tannica fine ed elegante, con una persistenza lunga ed appagante. È un vino da abbinare ad arrosti, brasati e stufati, ma che non disdegna di accostarsi anche a formaggi tipici del territorio di provenienza.

Rosso IGT Isola dei Nuraghi, TULUI 2009.

Nell’intento del produttore, Tului è il vino di punta dell’azienda ed è per questo motivo che gli vengono riservate tante attenzioni: accurata selezione dei grappoli dei tre vitigni autoctoni coltivati nella vigna, ma con una percentuale maggioritaria di carignano nell’uvaggio. Vino limpido di un colore rosso rubino intenso e cupo, che conserva una bella vivacità. L’intensità olfattiva colpisce subito con note fruttate di marasca, seguite da sentori di tabacco da pipa, liquirizia, cannella e note vanigliate. L’approccio gustativo, caldo e morbido, è perfettamente bilanciato dal continuo contrapporsi tra acidità e tannini che si rincorrono in un piacevole gioco sensoriale che rimanda direttamente al secondo sorso. La struttura importante di questo vino ben si adatta ad accompagnare preparazioni elaborate con carni di cacciagione e selvaggina.

Tutti i prodotti proposti in degustazione da Atha Ruja denotano pulizia enologica, nettezza di sentori e una matrice sensoriale comune, tipica del terroir dell’area di produzione. In tutti i vini le note olfattive presentano diversi livelli di maturità ed evoluzione ma si contraddistinguono per profumi ed aromi comuni anche in vini di millesimi molto distanziati nel tempo.

Tra i prodotti dell’azienda non abbiamo avuto l’opportunità di degustare il Muristellu, inserito solo recentemente nella carta dei vini.

Dopo una degustazione così impegnativa è stato faticoso allontanarsi dalla splendida cornice paesaggistica di Oddoene, ma ci attendevano altri impegni. Infatti ci siamo ricongiunti ai membri del Consiglio Direttivo Regionale per la cerimonia di consegna degli attestati ai neo-sommelier e per proseguire la giornata in modo conviviale.