Un vino diverso per ogni giorno dell’anno: è il sogno di ogni sommelier!
Non è un sogno e neppure un’utopia, ma il suggerimento di degustazione che ci propone Paolo Massobrio col suo libro “I giorni del vino – 365 assaggi raccontati e meditati” edito da Einaudi.
Un vino diverso per ogni giorno dell’anno: è il sogno di ogni sommelier!
Non è un sogno e neppure un’utopia, ma il suggerimento di degustazione che ci propone Paolo Massobrio col suo libro “I giorni del vino – 365 assaggi raccontati e meditati” edito da Einaudi. Il progetto editoriale è veramente interessante e potrebbe sembrare un po’ ambizioso: associare a ogni giorno dell’anno un vino.
Confesso che ho iniziato la lettura in maniera non convenzionale, procedendo a salti; ho pensato “fammi vedere cosa propone per oggi” e sono andato a leggere la pagina del vino di quel giorno: un Rossese di Dolceacqua. Poi mi sono detto: “quale sarà il vino del mio compleanno?”. Si parla di sequenza dei vini a tavola, addirittura cinque vini, tra cui un Barolo; non male! Continuo così per un po’ e vado a vedere tutte le occasioni dei compleanni di familiari e amici, alcune ricorrenze che usualmente festeggio coi miei cari e altre amenità del genere.
Il risultato è talvolta esaltante, sono intrigato da ciò che viene consigliato, e altre un po’ deludente con vini decisamente meno appetibili. Proprio mentre faccio queste considerazioni cerco di comprendere l’idea che ha guidato la stesura del testo.
Riprendo dall’inizio e mi rendo conto subito conto che Massobrio non si limita ai soliti consigli per gli acquisti sbrigando banalmente il compito di indicare un vino per ogni giorno dell’anno. Il vino diventa il pretesto per una trattazione più ampia – non un solo vino, ma più vini dello stesso produttore – cui si aggiungono dei racconti: aneddoti che riportano alle origini storiche delle cantine e delle famiglie dei loro fondatori, alla genesi dei prodotti e alla loro evoluzione; storie di lavoratori e di operatori del mondo del vino e della ristorazione il cui filo conduttore è segnato dalle relazioni tra persone e dal piacere di stare insieme per consumare un buon calice di vino adatto al momento.
Un piccolo racconto per ogni giorno dell’anno: una particolare ricorrenza da festeggiare in famiglia, la conclusione di un lavoro molto impegnativo, il consolidamento di rapporti di amicizia o il piacere di aver condiviso una particolare bottiglia proprio con quella persona. L’autore ricorre spesso alla locuzione “ricordo esattamente, il giorno, il luogo, la circostanza e le persone con cui ho bevuto quel vino la prima volta”, evidente testimonianza che quella particolare degustazione deve essergli rimasta veramente impressa per conservarne un ricordo così vivido e indelebile.
L’autore non stila classifiche, benché i vini citati siano tutti di qualità e trovino proprio nell’ispirazione del momento il motivo che ne ha determinato l’inserimento in questo particolarissimo elenco. Alcuni giorni propongono delle divagazioni sul tema: qualche birra, note per il corretto servizio del vino, abbinamenti con piatti tipici spesso molto tradizionali e stagionali, talvolta originali e stravaganti.
La parte del leone la fa il Piemonte coi suoi vini e in particolare la “sua Barbera”, il vino del cuore del piemontese Massobrio. Come dargli torto? Impossibile. I vini che cita sono autentiche perle dell’enologia italiana e ci rimane, con un pizzico di sana invidia, insoddisfatto il desiderio di poterli degustare tutti un giorno. Poi vini di tutte le regioni d’Italia. Vini stranieri? Pochissimi; solo qualche Champagne e Chateau Musar del Libano.
In questo inusuale abbinamento vino-giorno dell’anno trovano spazio anche alcuni vini della nostra Sardegna, con una dozzina di aziende citate, tra esse alcune molto rinomate, ma anche qualcuna meno conosciuta al grande pubblico.
Il testo è ben fatto; si legge con facilità per il frazionamento in giorni, che permette un’agevole sospensione e ripresa della lettura, ma soprattutto grazie alla brillante capacità di esposizione di Paolo Massobrio dai cui racconti traspare una profonda competenza sia in termini di conoscenza diretta dei prodotti sia per gli aspetti relativi alla tecnica della degustazione.
Buona lettura!