da Giovanni Rombo - Delegazione Cagliari | Nov 28, 2023 | 2023, Articoli
Il seminario “I Re del Piemonte”, tenutosi lo scorso 14 Novembre a Oristano, è stato un vero e proprio percorso nella storia di una delle regioni vitivinicole più importanti d’Italia e del mondo, condotto dal giovane e preparatissimo Altai Garin (valdostano ma ormai sardo d’adozione). 
Nel corso della serata si è giocato sui parallelismi tra i produttori vitivinicoli che hanno determinato il successo dei vini piemontesi, e alcuni tra i personaggi e gli artisti più influenti della storia, passando attraverso risvolti sociali e politici di grande rilevanza.

Pronti, via! Ecco che già il primo vino ci lascia a bocca aperta: Asti DOCG Metodo Classico dei Fratelli Gancia, ottenuto da uve moscato. Per molti presenti in sala è il primo approccio a un Metodo Classico da uve moscato, e la sorpresa è piacevolissima: bollicina elegante, dal profilo olfattivo fragrante e intenso e una bevuta ricca, avvolgente e persistente. Ora ha inizio il gioco dei parallelismi con i personaggi storici: qui dapprima con Carlo Gancia che, importando dalla Francia le maestranze esperte in lavorazioni spumantistiche, dà vita al primo Metodo Classico italiano cambiando le sorti dell’enologia nazionale, e subito dopo con Lucio Fontana che ha cambiato il mondo dell’arte contemporanea con i suoi “tagli” nelle tele.

Il secondo vino in degustazione è uno dei simboli indiscussi del territorio piemontese. Il produttore è Walter Massa, vignaiolo indipendente e coraggioso, considerato da tutti padre e pioniere del Timorasso. Il vino in degustazione è il suo “cru” Montecitorio, che rispecchia appieno le caratteristiche di questo vitigno e del suo territorio: complessità, profondità, struttura e grande longevità. Il parallelismo stavolta è con Don Rosa, autore e disegnatore di fumetti Disney, ideatore del personaggio di Paperon de’ Paperoni, un cercatore d’oro del Klondike che basa tutte le sue fortune sulla prima moneta d’oro trovata, la famosa “numero uno”. Come zio Paperone, così Walter Massa basa la sua storia sul Timorasso, credendo fortemente nel suo grande potenziale.

Il terzo vino in degustazione Altai lo definisce “il migliore Gavi del mondo, che non è un Gavi.” Infatti il produttore, Stefano Bellotti, vignaiolo eclettico, dal 2015 ha deciso di abbandonare la DOC Gavi per le sue produzioni, restando tuttavia fedele al vitigno. L’“IVAG” (palindromo di GAVI), è un cortese di grande complessità aromatica, sapido e fresco, avvolgente e persistente.
Bellissimo il parallelismo con Fabrizio De Andrè, di cui in sala si è potuto godere un sottofondo musicale tratto dal suo brano “Canto del servo pastore”. De Andrè e Bellotti condividono le origini – entrambi sono figli della ricca borghesia genovese – ed entrambi hanno sposato una filosofia di vita originale e creativa, fuori dagli schemi.

Passiamo ai rossi, e assaggiamo un altro grande simbolo dell’enologia piemontese: il Bricco dell’Uccellone di Braida. La sua Barbera si presenta con un ampio spettro olfattivo, giocato sulle note morbide di frutta scura in confettura e sulle tipiche spezie dolci e freschezza del varietale. L’assaggio denota un tannino rotondo e il sorso è intenso, morbido e persistente. La figura del suo produttore, Giacomo Bologna, viene affiancata a quella di Antonio Gramsci: a unire i due personaggi un forte sentimento “rivoluzionario”. Bologna, infatti, rivoluziona completamente il concetto di Barbera, che fino alla prima metà degli anni ‘80 era visto come vino semplice e quotidiano, indebolito ulteriormente dallo scandalo del Metanolo, portandolo a vestire i panni del grande vino apprezzato dai mercati internazionali.

Il seminario non può che concludersi con il “Re” dei vini, il Barolo, e con il racconto delle vicissitudini che nella seconda metà del secolo scorso lo hanno visto protagonista di un acceso dibattito attorno alla necessità di conservarne la “tradizionalità”, oppure sperimentare un approccio produttivo più “modernista”. I vini in degustazione raccontano queste due diverse correnti di pensiero e stili di produzione differenti: il Barolo “modernista” di Elio Altare si presenta prorompente di frutto e spezie al naso, il sorso è rotondo e pieno, con un tannino giovane e morbido, mentre il Barolo di Bartolo Mascarello, più tradizionalista, ha un profilo olfattivo di grande eleganza con note terziarie e spezie dolci, vellutato all’assaggio, equilibrato, con una trama tannica di grande finezza che gli dona piacevolezza e persistenza.

Per il Barolo scomodiamo il grande filosofo dell’Ottocento Hegel, che nella sua Fenomenologia dello Spirito supera la tradizione filosofica aristotelica, proponendo una lettura nuova e dinamica della realtà, governata dal principio della dialettica.
Un doveroso e grande grazie va ad Altai per la sua preparazione e la sua passione nel condividere il suo sapere, e ad AIS Oristano per aver organizzato un grande evento in maniera impeccabile e piacevole.

da AIS Sardegna - Delegazione di Nuoro | Nov 27, 2023 | 2023, Corsi
Viste le numerose richieste, la Delegazione AIS di Nuoro propone un nuovo Corso per Sommelier di 1° livello.
Il corso introduce all’affascinante mondo della sommellerie approfondendo i temi di viticoltura, enologia, tecnica della degustazione e del servizio, che rappresentano le basi della professionalità del Sommelier.
Ai seguenti link è possibile scaricare:
Di seguito riportiamo tutte le informazioni utili per una più compiuta comprensione dei contenuti del corso e delle modalità di iscrizione.

Sede del Corso: Cesp via Marisa Bellisario, 61 Zona Industriale Prato Sardo – 08100 Nuoro
Inizio lezioni: lunedì 29 gennaio 2024
Calendario lezioni: vedi allegati
Orari: turno unico dalle 19:00 alle 21:15
(Qualora le richieste fossero numerose si potrà valutare l’apertura di un turno pomeridiano)
Percorso didattico: 15 lezioni in aula e visita ad una azienda vitivinicola.
Materiale didattico: Valigetta con bicchieri da degustazione, 2 libri di testo editi da AIS e quaderno delle degustazioni.
Costo: € 600,00 (€ 510 + quota di € 90 per l’iscrizione alla Associazione Italiana Sommelier) in un’unica soluzione o in due rate (€ 300,00 in acconto e il saldo di 210,00 entro la quinta lezione).
Posti disponibili: max 50
Scadenza: 26 GENNAIO 2024
Direttore del Corso: Sommelier Antonio Massaiu
Referente: Sommelier Francesco Deriu – Delegato AIS di Nuoro
Info: nuoro@ais-sardegna.it – cell. 347 -3717417
ISCRIZIONI ONLINE
La procedura di iscrizione al corso sarà interamente online.
Cliccando sul bottone sottostante ISCRIVITI ORA verrete rimandati alla pagina di iscrizione al Corso. Trattandosi di un primo livello, Vi verrà richiesto di procedere prima alla registrazione all’Associazione Italiana Sommelier inserendo tutti i dati presenti sulla pagina. Successivamente potrete dare seguito all’iscrizione al Corso.
In un caso e nell’altro raccomandiamo di non eseguire subito il pagamento ma di attendere la comunicazione che vi verrà inviata non appena il Corso avrà raggiunto il numero minimo di partecipanti. Sino a quel momento la vostra registrazione sarà considerata come preiscrizione.
La procedura si perfezionerà solo con il pagamento da effettuarsi prima dell’inizio delle lezioni.
Per ricevere assistenza su tale procedura potrete contattare il seguente numero: 349.0683997 ovvero inviare una mail a segreteria@ais-sardegna.it

da Francesco Piras | Nov 22, 2023 | 2023, Articoli
Francesco Piras, ricercatore presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Sassari, ci ha proposto questo suo reportage sull’areale di Wachau, incentrato soprattutto sull’analisi dell’attività enoturistica. Pubblichiamo volrentieri il suo contributo, per l’importanza dell’argomento trattato e per la cura e la chiarezza divulgativa che contraddistinguono il testo e le foto, realizzate dallo stesso autore. (G.D.)
INTRODUZIONE
È appena terminato il mio viaggio in Austria, un breve tour che mi ha permesso di scoprire una delle località enoturistiche più famose al mondo. I viticoltori austriaci coltivano attualmente circa 45.000 ettari di vigneti, di cui circa due terzi a bacca bianca e un terzo a bacca nera. I più importanti sono il grüner veltliner e il riesling tra quelli a bacca bianca e lo zweigelt tra quelli a bacca nera. La viticoltura è diffusa principalmente nell’est dell’Austria, dove infatti si trovano le più importanti regioni vinicole. Si contano in tutto otto regioni, nove se si include anche Vienna, unica capitale al mondo con una viticoltura significativa. L’Austria, dopo aver attraversato un periodo difficile negli anni ’80 del ‘900, ha intrapreso decisamente la strada della qualità potendo contare ora su realtà vinicole di rilievo anche internazionale. Sono più di cinque le cantine che ho avuto modo di visitare durante la mia permanenza, grazie anche alla preziosa compagnia dei colleghi dell’International Wine Business Master dell’università di Krems. È stato un viaggio che mi ha portato a scoprire l’intero sistema vitivinicolo e l’offerta enoturistica di una delle zone maggiormente vocate al mondo. Ho, quindi, avuto modo di osservare da vicino l’organizzazione del loro modello enoturistico e le strategie che tengono in piedi la loro accoglienza, raccogliendo spunti e idee che possono ben adattarsi al modello enoturistico italiano.
DESCRIZIONE PANORAMA VITICOLO DELL’AREA DI WACHAU
Il viaggio si è concentrato nella più famosa delle otto principali aree vinicole austriache, la regione della Bassa Austria. Questa area è attraversata dal Danubio, sulle cui sponde – sinistra ma soprattutto destra – si trovano bellissimi vigneti, per lo più terrazzati, in molti casi ripidi e prevalentemente fortificati con muri a secco.

Vigneti nella regione di Wachau
La stretta valle che costeggia il Danubio è lunga solo 33 chilometri, l’area vinicola 15 chilometri con poco più di 1300 ettari vitati. La porta d’ingresso a ovest è l’abbazia benedettina di Melk nel territorio di Wachau, mentre a est è delimitata dalla città di Krems, antica di oltre mille anni e prestigiosa sede dell’Università IMC.
È evidente, e ancora quasi si respira, l’antica cultura vitivinicola che ha lasciato in dote alle aziende moderne la capacità di individuare i versanti migliori e più vocati e le esposizioni più adatte. I versanti della valle sono interamente coperti di ordinati filari, e creano non solo una delle aree più importanti al mondo per la produzione vinicola, ma costituiscono anche un patrimonio culturale e paesaggistico straordinario e unico, fortemente identitario, frutto di millenni di convivenza tra uomo e natura. I 15 chilometri di questa meravigliosa area costituiscono un mirabile percorso dove le vigne coesistono accanto a moderne cantine, piccoli agglomerati di case, piste ciclabili e preziosi siti archeologici, creando nel complesso una meta turistica ed enoturistica gettonatissima e di grande impatto sia in estate che in inverno.
Nel 2000, Wachau è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nella categoria “Paesaggio culturale” e nel 2021 i muri a secco sono stati inseriti nell’elenco dei siti del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. Il vino e la viticoltura fanno da sempre parte di questo territorio. Qui, il clima favorisce la produzione di grandi vini bianchi, introdotti solo nel XIX secolo, come il Grüner Veltliner e Riesling, esaltandone la spiccata vena acida e i profumi delicati. La quota delle varietà di vino bianco è del 94%, quella delle varietà di vino rosso è solo del 6%, costituita prevalentemente dallo Zweigelt. I terreni sono per lo più poco profondi, con un elevato contenuto di minerali e di base granitica. Il clima misto atlantico-pannonico è influenzato dall’umidità del Danubio, che contribuisce a caratterizzare il microclima dell’area. Un fattore importante è la grande escursione termica che si registra tra il giorno e la notte, che ha un effetto molto positivo sulla viticoltura.

Vigneti nella regione di Wachau
L’ESPERIENZA ENOTURISTICA
L’offerta enoturistica è veramente ampia e variegata, sempre calorosa e ricca di umanità, elemento fondamentale in questo genere di attività. Non è difficile incontrare i titolari o i rappresentanti del management aziendale e parlare direttamente con loro. Visite guidate e degustazioni sono previste sia da cantine private di dimensione familiare, come la cantina Moser, sia da grossi gruppi cooperativi come Winzer Kreams e la Domäne Wachau, che raccolgono e riuniscono centinaia di piccoli produttori.

Ingresso della cantina Moser, poco lontano dal centro abitato di Krems
Il prodotto è centrale nella proposta enoturistica. La visita enoturistica qui è interamente dedicata al vino. Ciò non significa che manchino del tutto le attività collaterali, come la possibilità di proporre cibi in abbinamento, ma il vero motore pulsante della visita è il vino col suo ciclo produttivo dai terrazzamenti alla bottiglia, passando per la cantina. Autenticità e qualità sono sicuramente gli aspetti maggiormente curati dagli operatori locali. La qualità dei loro vini nasce nella vigna e prosegue con cura in cantina, secondo disciplinari severi che mirano a tutelare l’ambiente e le persone. Le visite possono apparire semplici, ma si tratta di una semplicità frutto di una grandissima organizzazione: in ogni azienda è possibile trovare mappe e riviste esplicative dei territori, piccoli dettagli che fanno una grande differenza nell’esperienza del turista.
Esistono ovviamente anche aziende che hanno investito moltissimo, introducendo nella visita percorsi esperienziali come filmati in 3d e altre esperienze sensoriali più o meno sofisticate, come nel caso della cantina Winzer Kreams, dotata al suo interno di un piccolo cinema con proiezioni tridimensionali del ciclo produttivo. Il paesaggio è certamente il punto di forza dell’enoturismo austriaco, e il distretto di Wachau ne è un esempio mirabile. Le cantine sono facilmente raggiungibili e in alcuni casi si trovano a poca distanza dai piccoli centri abitati. L’offerta enoturistica si integra perfettamente nella più ampia offerta turistica generale, andando a costituire un vero e proprio sistema di collaborazioni territoriali.
Quello che colpisce è infatti la forte sinergia tra le realtà produttive e la visione collettiva. Le aziende, forse per via dello spiccato spirito cooperativistico, appaiono non solo molto ben collegate tra loro ma ben ancorate al territorio. Le visite e le degustazioni hanno decisamente costi accessibili. Si parte dai 10/15 euro per una visita con una degustazione finale di almeno tre vini. Esistono ovviamente offerte di alta gamma per turisti alto-spendenti e maggiormente esigenti.

Un momento della visita all’interno della cantina Winzer Krems
L’incentivo alla vendita di vino è sempre molto presente. Tutte le aziende visitate hanno dato una grande attenzione allo shop finale: un ambiente moderno, luminoso, con una brillante esposizione delle referenze aziendali a scaffale. Anche in Austria, come in Italia, i wine club non sono al momento un canale di vendita diretta perseguito con successo.
Infine, un cenno a parte meriterebbero le persone, lo staff aziendale coinvolto nelle esperienze. Le risorse umane sono sicuramente una delle chiavi del successo dell’enoturismo in questa area. Nelle cantine visitate ho trovato un livello di accoglienza di qualità, che va ben oltre il semplice approccio divulgativo ma che cerca di costruire, con la giusta empatia e competenza, una relazione con i clienti.
CONCLUSIONI

Preparazione alla degustazione in cantina
Sono diversi gli spunti, le riflessioni e le idee raccolti durante questa bellissima esperienza che mi hanno portato ad evidenziare analogie e criticità del sistema enoturistico italiano rispetto a quello austriaco.
Una prima riflessione è legata al ruolo che le cantine austriache danno all’attività enoturistica. È evidente che il core business sia sempre il prodotto vino ma l’enoturismo è vissuto da tutte le cantine come una seria opportunità di guadagno con un ritorno sull’investimento altissimo. Non si tratta di un’attività marginale, di poco peso, a cui dedicare scarsa attenzione e cura. Tutt’altro. È evidente come anche in Italia l’approccio al turismo del vino stia cambiando, ma ancora esistono margini per fare dell’enoturismo un’attività aziendale complementare a quella principale, arrivando a costituire a tutti gli effetti una realtà integrata e strutturata che condiziona financo l’organizzazione interna e la scelta delle risorse umane.
Proprio le risorse umane costituiscono forse il tasto dolente per il sistema enoturistico Italiano, poco propenso ad investire sulla preparazione delle persone o a riconoscere il giusto valore degli alti livelli di professionalità ormai necessari per garantire gli standard adeguati. Infatti, ho incontrato in Austria solo persone motivate, qualificate e in grado di parlare almeno l’inglese come seconda lingua. Le professionalità provengono dal sistema universitario di Krems, che ha creato nel tempo un’offerta formativa sul mondo enologico di altissimo profilo e al servizio del territorio. Ovviamente anche in Italia abbiamo figure professionali elevate in grado di garantire un servizio altissimo, ma non sempre le aziende sono disposte a riconoscere il giusto valore economico a tali profili.
Altro aspetto che mi ha colpito molto è stata l’età media degli addetti ai lavori. Le aziende appaiono più giovani sebbene abbiano una tradizione notevole. Questo aspetto le proietta più facilmente verso il futuro, rispetto forse ad autorevoli aziende italiane, con grandissima tradizione ma maggiormente rivolte al passato. Ho già accennato, inoltre, al forte approccio territoriale che crea un connubio perfetto tra aziende enoturistiche e tutte le altre realtà produttive e residenziali dell’area. Il territorio di Wachau rappresenta un bellissimo esempio di network efficace che coinvolge tutti gli attori privati e istituzionali in un sistema in grado di offrire così un approccio veramente olistico al turista.

Wine-shop in cantina
Infine, sebbene il valore percepito del vino italiano sia altissimo e senza dubbio maggiore rispetto alle grandi produzioni austriache, loro stanno riuscendo ad aumentare visibilità, riconoscibilità e reputazione proprio attraverso l’accoglienza.
Se sfruttassimo appieno le potenzialità di una corretta accoglienza, il valore percepito già alto delle nostre produzioni enologiche potrebbe solamente giovarne a beneficio dell’intero comparto.
Contributo realizzato nell’ambito del progetto Spoke 2 – “Innovation and sustainability for the competitiveness of the tourism and cultural heritage SMEs in marginal markets”, a valere sulle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
da AIS Sardegna - Delegazione di Oristano | Ott 4, 2023 | 2023, Corsi
La Delegazione AIS di Oristano riprende la sua programmazione con un Corso per Sommelier di 2° livello.
Questo modulo del Corso offre ai partecipanti la possibilità di esplorare il mondo della produzione vitivinicola italiana e straniera, con particolare attenzione al legame indissolubile con il territorio. Consente altresì di perfezionare la tecnica della degustazione del vino, determinante per poterne apprezzare ogni sfumatura sensoriale e, in particolare, per esprimere un giudizio sulla sua qualità.
Ai seguenti link è possibile scaricare:

Sede del Corso: Hotel Mariano IV – Piazza Mariano, 50 – 09170 Oristano – ingresso Via Mariano IV
Inizio lezioni: mercoledì 08 novembre 2023
Programma e Calendario lezioni: vedi allegati
Orari: dalle 19:30 alle 21:45
Percorso didattico: 15 lezioni
Materiale didattico: n. 2 libro di testo, quaderno di degustazione
Costo: € 600,00
Scadenza: 05 NOVEMBRE 2023
Direttore del Corso: Sommelier Alessandro Benini
Referente: Sommelier Alessandro Benini (Delegato AIS Oristano)
Info: oristano@ais-sardegna.it – cell. 348 – 2887662
Avvertenza: l’accesso alla sede del Corso sarà consentito soltanto agli iscritti i quali devono essere in regola con la quota associativa AIS 2023
ISCRIZIONI ONLINE
La procedura di iscrizione al corso sarà interamente online.
Cliccando sul bottone sottostante ISCRIVITI ORA verrete rimandati alla pagina di iscrizione al Corso.
La procedura si perfezionerà solo con il pagamento da effettuarsi prima dell’inizio delle lezioni.
Per ricevere assistenza su tale procedura potrete contattare il seguente numero: 349.0683997 ovvero inviare una mail a segreteria@ais-sardegna.it

da AIS Sardegna - Delegazione di Cagliari | Set 25, 2023 | 2023, Corsi
La Delegazione AIS di Cagliari riprende la programmazione con un nuovo Corso per Sommelier di 1° livello.
Il corso introduce all’affascinante mondo della sommellerie approfondendo i temi di viticoltura, enologia, tecnica della degustazione e del servizio, che rappresentano le basi della professionalità del Sommelier.
Ai seguenti link è possibile scaricare:
Di seguito riportiamo tutte le informazioni utili per una più compiuta comprensione dei contenuti del corso e delle modalità di iscrizione.

Sede del Corso: Caesar’s Hotel, Via Charles Darwin, 2/4, 09126 Cagliari CA
Inizio lezioni: martedì 7 novembre 2023
Calendario lezioni: vedi allegati
Orari: 1° turno dalle 16:30 alle 18:45 POSTI ESAURITI
2° turno dalle 20:00 alle 22:15 POSTI ESAURITI
Percorso didattico: 16 lezioni in aula e visita ad una azienda vitivinicola.
Materiale didattico: Valigetta con bicchieri da degustazione e libri di testo editi da AIS.
Costo: € 600,00 (€ 510 + quota di € 90 per l’iscrizione alla Associazione Italiana Sommelier) in un’unica soluzione o in due rate (€ 300,00 in acconto e il saldo di 210,00€ entro la quinta lezione).
Posti disponibili: max 60
Scadenza: 3 NOVEMBRE 2023 e fino ad esaurimento posti.
Direttore del Corso: Sommelier Simona Gulli
Referente: Sommelier Simona Gulli – Delegato AIS Cagliari
Info: cagliari@ais-sardegna.it – cell. 370 1232810
ISCRIZIONI ONLINE
La procedura di iscrizione al corso sarà interamente online.
Cliccando sul bottone sottostante ISCRIVITI ORA verrete rimandati alla pagina di iscrizione al Corso. Trattandosi di un primo livello, Vi verrà richiesto di procedere prima alla registrazione all’Associazione Italiana Sommelier inserendo tutti i dati presenti sulla pagina. Successivamente potrete dare seguito all’iscrizione al Corso.
In un caso e nell’altro raccomandiamo di non eseguire subito il pagamento ma di attendere la comunicazione che vi verrà inviata non appena il Corso avrà raggiunto il numero minimo di partecipanti. Sino a quel momento la vostra registrazione sarà considerata come preiscrizione.
La procedura si perfezionerà solo con il pagamento da effettuarsi prima dell’inizio delle lezioni.
Per ricevere assistenza su tale procedura potrete contattare il seguente numero: 349.0683997 ovvero inviare una mail a segreteria@ais-sardegna.it
I POSTI DISPONIBILI SONO ESAURITI
NON POSSIAMO ACCETTARE NUOVE ISCRIZIONI
Chi fosse interessato a partecipare a un prossimo Corso a Cagliari può inviare una mail al seguente indirizzo cagliari@ais-sardegna.it

da AIS Sardegna - Delegazione Sassari | Set 22, 2023 | 2023, Senza categoria
I numeri produttivi (oltre 750 milioni di bottiglie all’anno) attribuiscono al prosecco la leadership a livello nazionale, suddivisa fra le tre denominazioni (una DOC e due DOCG). Un nome, Prosecco, che in molti casi è utilizzato come sinonimo di spumante, tanto da creare l’antonomasia. Una produzione su scala così ampia porta fisiologicamente in dote anche risultati qualitativi molto diversificati, ma il Prosecco è anche tanto altro, e il seminario proposto dalla nostra Delegazione, Momenti di Glera – Le partiture del Prosecco, ha come obiettivo proprio quello di scandagliare le tante differenti espressioni o partiture, seguendo le suggestioni musicali, che compongono la sinfonia-Prosecco. Le espressioni gustative dei diversi dosaggi (dal tagliente Nature al più “rotondo” Dry), i retaggi della tradizione come la rifermentazione in bottiglia, le peculiarità dei vigneti collinari racchiusi nei cru che localmente vengono chiamati “Rive”, le sperimentazioni della versione rosè, in cui la glera incontra il pinot nero, la conclamata (e meritata) fama della piccola produzione proveniente dalla collina di Cartizze.

A condurre il seminario sarà un relatore prestigioso come Eddy Furlan, Presidente Emerito dell’AIS e sicuramente uno dei personaggi più influenti della sommellerie e dell’enogastronomia italiana, soprattutto nel trevigiano, dove da tanti anni porta avanti insieme alla sua famiglia il Ristorante La Panoramica, a Nervesa della Battaglia. Eddy è sicuramente la persona più indicata per condurci in questo affascinante percorso alla scoperta dei tanti piccoli tasselli che concorrono a creare il complesso mosaico dell’universo Prosecco.
Ecco l’elenco dei vini in degustazione:
– Valdobbiadene Prosecco DOCG Frizzante Brut Nature “Integrale” – Marchiori (rifermentato in bottiglia)
– Asolo Prosecco Superiore DOCG Extra Brut by Graziana Grassini – Giusti Wine
– Prosecco DOC Brut Rosé Millesimato 2022 – Le Colture
– Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut Rive di Col San Martino “Cuvée del Fondatore Graziano Merotto” – Merotto
– Valdobbiadene DOCG Extra Dry “Pianer” – Le Colture
– Valdobbiadene DOCG Dry Vigneto Giardino Rive di Colbertaldo “Asciutto” – Adriano Adami
– Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG Dry – Col Vetoraz
sassari@ais-sardegna.it
Sommelier Luisa Teatini 347 2264893
Dettagli Evento
- Data: martedì 17 ottobre 2023
- Relatore: Sommelier Eddy Furlan
- Sede: Hotel Carlo Felice Via Carlo Felice, 43, 07100 Sassari SS
- Orario: 19:30
- Contributo Soci: € 30,00 (in regola con l’ultima quota associativa 2023)
- Posti disponibili: max 45
- Scadenza iscrizioni: fino ad esaurimento posti ed entro il 17 ottobre 2023
- Disdetta iscrizioni: Se dopo la prenotazione l’iscritto fosse impossibilitato a partecipare dovrà darne avviso all’organizzazione tempestivamente e comunque entro le 48 ore precedenti il seminario. La mancata presentazione o la disdetta a meno di 48 ore dall’inizio dell’evento non daranno diritto al rimborso.
- Lista d’attesa: All’esaurirsi dei posti, gli iscritti saranno inseriti in lista d’attesa e contattati secondo l’ordine di iscrizione non appena si dovessero liberare dei posti.
- Bicchieri da degustazione: i partecipanti dovranno dotarsi della valigetta con i bicchieri.
